da Chiavenna a Verceia: variante via Via Francisca
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da Chiavenna a Verceia: variante via Via Francisca
Lombardia

3. da Chiavenna a Verceia: variante via Via Francisca

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Discesa dalle Alpi a sud accompagnata da acque onnipresenti in varie forme: ruscelli, torrenti, cascate e infine laghi sempre più imponenti. Il sentiero segue la Via Francisca che prolunga la Via Spluga dopo Chiavenna.
Chiavenna è il crocevia di due importanti valli che conducono a due passi storici per attraversare le Alpi: da un lato la Valle di Mera con il Passo del Settimo e dall'altro la Valle del Liro con il Passo dello Splugel. Dopo questo bivio, il sentiero segue la riva destra del fiume Mera che alimenta il lago di Como, ancora sovrastato da montagne e da cui scendono molti potenti torrenti.

8 I patrimoni da scoprire

  • Culturali

    Collegiata di San Lorenzo

    Collegiata di San Lorenzo d’origine romanica, ricostruita dopo I’ incendio del 1538, con il magnifico chiostro cimiteriale e I’ isolato campanile, Notevole la sala del Tesoro di allestimento recente, dove è anche esposta la famosa e preziosa.
    Pace ( copertina superiore d’un evangelario, arte lombardo-renana del sec. XII ). A sinistra della chiesa il battistero in cui è conservato il fonte battesimale romanico costituito da un monolito in pietra oliare con rilievi (1156).

  • Turistiche

    Crotti, originalità regionale

    Interessanti e peculiari di Chiavenna sono i “crotti”, cavità naturali dovute a franamenti antichi in cui circolano soffioni d’aria (sorel) provenienti da vuoti interni: la temperatura non è mai superiore ai 10°C, ideale quindi per la conservazione di vino, formaggi e salumi. Allo sbocco di queste cavità i chiavennaschi hanno costruito dei piccoli edifici per il ritrovo tra amici o adibiti a locali tipici dove si possono gustare le specialità del luogo. In prossimità della stazione ferroviaria, in una piazza con platani secolari, Pratomagno, si trovano i erotti più caratteristici. La nota Sagra dei Crotti è effettuata la seconda domenica di settembre.
  • Turistiche

    Percorsi a Chiavenna

    Parco Paradiso interessante percorso botanico-archeologico. Sentiero delle marmitte dei giganti, area con formazioni d’origine glaciale scavate nella roccia. E’ bello anche passeggiare per tutta la città partendo dal ponte della SS36 sul fiume Mera, osservare le case costruite a picco sul fiume, alcune di queste sono delle pasticcerie o bar che si affacciano anche su via Dolzino, hanno delle piccole terrazze che permettono di apprezzare un aperitivo ammirando l’ambiente. Inoltrandosi per via Dolzino, la via principale, ci si trova davanti a palazzo Salis, ora trasformato in B&B, chiedere alla gentile proprietaria di poter ammirare la bella sala da ballo in stile rococò. La via Dolzino offre eleganti portali, notevoli palazzi, belle vetrine e la pietra della gogna.

  • Panoramiche

    Torrente Boggia

    Il torrente Boggia nasce nella splendida Valle Bodengo, ricca di pascoli, il tratto terminale è un profondo solco scavato dalla furia delle acque: anche il nostro ponticello è l'ultimo di una lunga serie andati distrutti dall’ impetuosa cascata.

  • Panoramiche

    Pianura del Cesura

    Una distesa d'erba chiamata Cesura, frutto dei lavori di bonifica della pianura, iniziati e mai portati a termine dal condottiero Gian Giacomo Trivulzio, che alla fine del '400 era signore del contado di Chiavenna.
    Anche Leonardo da Vinci fu coinvolto nello sviluppo della pianura: fu incaricato di studiare una via d'acqua da Chiavenna al Lario, poi il lago di Lecco e l'Adda a Trezzo, quindi il Naviglio Martesana e infine il Lambro a Po. Di questa suggestiva e grandiosa idea, che non prese mai piede, rimane solo una deliziosa descrizione della Val Chiavenna, frutto evidente di un suo sopralluogo.
  • Storici

    Chiavenna

    A partire dal 16 DC, Chiavenna è stata stazione romana d’una certa importanza, poiché da essa partivano le due strade verso la Rezia, attraverso il passo dello Spluga la prima, attraverso il Settimo oppure Maloja e Giulia la seconda. Fu a lungo contesa tra i vescovi di Como e di Coira, divenne libero comune e poi passò sotto i Visconti e gli Sforza, nel ducato di Milano. Dal 1512 al 1797 il contado di Chiavenna e la Valtellina divennero possesso dei Grigioni. Con Napoleone ritornarono ad essere lombardi come parte della repubblica Cisalpina. Alla sua caduta, nonostante un tentativo di riannessione da parte grigiona, rimasero annesse al Lombardo Veneto, vicereame dell’impero asburgico: dalla fine del Risorgimento tutti i territori della Valchiavenna e della Valtellina costituiscono la provincia di Sondrio. Del periodo asburgico sono le nuove strade dello Spluga e dello Stelvio, che intensificarono i rapporti con Milano e tutta la Lombardia. 

  • Culturali

    Chiesa San Giovanni all’Archetto

    Cappella in rovina che conserva un bellissimo affresco del santo che ha dato il suo nome.

  • Panoramiche

    Lago di Mezzola

    Panoramic view of Lake Mezzola at the point where the mountain river Mera flows into this lake, the first of a long series.

Descrizione

Questa variante è più lunga (+6 km) della tappa consigliata (2-Chiavenna-Verciea su pista ciclabile), ma il percorso è più boscoso e ombreggiato rispetto alla pianura sull'acqua.

Usciti dalla Collegiata di San Lorenzo in Piazza Don Pietro Bormetti, si percorre Via Don Luigi Guanella e alla fine si svolta a sinistra in Via delle Agostiniane, che si percorre fino a Piazza Giovanni Bertacchi:
  1. Girate a destra nella piazza e raggiungete Via Francesco e Giovanni Dolzino, una stretta via commerciale. Alla fine della piazza della fontana, girate a sinistra in Via Carlo Pedretti fino a raggiungere una rotonda. Prendere la terza strada a destra (Via al Portone Vecchio) fino all'incrocio con Via Roma. All'incrocio successivo si gira a destra in Via Mario del Grasso fino al ponte sul Mera. A questo punto si attraversa il fiume e si segue l'altra sponda lungo un sentiero che passa accanto a impianti sportivi. Prima della confluenza con il Torrente Liro, il sentiero svolta a destra per unirsi a una pista e a un ponte ciclopedonale per attraversare il torrente. Lasciare la pista ciclabile sulla sinistra e svoltare a sinistra prima degli stabilimenti. Seguire Via Rebiatti fino allo stop.

  2. Svoltate a destra su Via Giavere e seguitela fino alla SP2 e poi svoltate a destra su Via Piatti fino alla fine. Il sentiero segnalato (segnavia giallo: Via Francesca) segue Via Don Primo Lucchinetti a sinistra fino alla chiesa parrocchiale. Con la centrale idroelettrica di San Francesco (1927) sulla destra, si prosegue lungo i suoi canali di irrigazione fino a raggiungere la strada che sale prima alla chiesa della Madonna delle Grazie, poi ad Albareda, la si attraversa e si imbocca la strada (poi sentiero) che, superando due vallette, sale al comune di Coloredo (330 m). Attraversare Coloredo seguendo la strada per il Passo della Forcola, poi scendere per attraversare il torrente Crezza, superare il campo sportivo e infine imboccare la Via Roma che porta al centro di Cordona (3,2 km).

  3. Non seguire la strada per Pendoglia e la valle del Bodengo, né quella per l'Alpe Signame, ma il sentiero per la cascata del torrente Boggia: passare sotto un lavatoio e poi sopra una piccola centrale idroelettrica. All'incrocio dopo il ponte e un'edicola (280 m), non si sale a destra verso l'Alpe e poi la Torre di Signame, ma a sinistra sul torrente e poi su un bel tratto di strada asfaltata, in leggera salita, fino a raggiungere il punto panoramico detto la Montée (290 m), per poi iniziare a scendere verso l'argine del fiume Mera, raggiungibile in parte con una scalinata (2,2 km).

  4. Si prosegue verso il santuario di Caslet (220 m) sotto l'imminente Dosso di Signame (Torre). Lungo il percorso si trovano i resti della cappella dedicata a Santa Orsola e i ruderi dell'antica cascina di Cesura; il percorso termina alle porte della frazione di San Pietro, una delle tante frazioni che formano il comune di Samolaco. Poco dopo il guado del torrente Mengasca, si raggiunge l'edicola Rovrina (220 m), dove sulla destra inizia la Via Overìna che sale verso il centro della frazione (2,1 km). 

  5. Lasciata la frazione di San Pietro lungo la strada che porta al cimitero, si scende in via Prona, poi a destra in via Peremonte (220 m), quindi si gira a sinistra e si prosegue dritti sul sentiero che passa tra le baite sopra Nogaredo e il guado del torrente Bolgadregna verso il bivio chiamato Piazza (270 m). Qui inizia la strada pianeggiante denominata Schenone che conduce al sentiero del torrente Era. Dopo il guado, si gira a destra e si sale lungo la Via Crucis fino a raggiungere l'isolata chiesa di Sant'Andrea. Si prosegue lungo la strada sterrata in direzione di Montenuovo, dove la strada asfaltata sale con numerosi tornanti prima alla chiesa di Sant'Andrea, poi all'alpeggio di Paiedo. Dopo la frazione di Montenuovo, al primo tornante si scende e si imbocca il sentiero a destra segnato in giallo (Via Francisca). A questo punto, proseguendo lungo la strada a tornanti, è possibile raggiungere Novate Mezzola per una sosta sulla sponda orientale del Lago di Mezzola. In alternativa, si può scendere lungo il sentiero verso la frazione di Casenda. A questo bivio ci sono due possibilità:
    A) Nessuna deviazione per andare direttamente a Verceia.
    B) Andata e ritorno attraverso la cappella di San Fedelino. 

  6. Per il percorso più breve, scendere all'incrocio, prendere la direzione di Giavere, attraversare il paese (fermata dell'autobus) e proseguire verso il ponte sulla Mera (1,5 km).

  7. Attraversare il ponte, scendere a sinistra e imboccare la pista ciclabile N6 che collega Chiavenna a Verceia. Questo percorso conduce a destinazione lungo la riva sinistra della Mera.
  8. Dopo il ponte sul torrente Pericchio, prima di Novate Mezzola, si svolta a destra sulla pista ciclabile che segue il torrente e poi il fiume Mera fino a Verceia.
  • Partenza : Basilica di San Lorenzo, Piazza Don Pietro Bormetti 3, 23022 Chiavenna (Italia)
  • Arrivo : Chiesa di San Fedele, Via Nazionale, 1, 23020 Verceia
  • Comune attraversato : Lombardia

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